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Millet: L’Angelus (1858-1859) & Le Spigolatrici (1857)

  • Anna Crippa
  • 4 ago 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 26 set 2020


In questo quadro vediamo l’umile e mistica bellezza della vita dei campi: una coppia di contadini interrompe il proprio lavoro per pregare.

Il loro legame con la terra si manifesta in un realismo quasi mistico, in un alone di umiltà decorosa e quasi religiosa: gli abiti sono semplici ma ordinati e non strappati, il cappello in mano e le mani giunte li mostrano assorti in preghiera e nobilitati dall’atmosfera quasi romantica che li circonda.


Qui invece protagonista indiscussa è la fatica dello spigolare: i volti quasi abbrutiti dalla stanchezza, le mani deformate dall’estenuante lavoro, gli abiti ruvidi e opachi dai toni cromatici bassi e cupi. Ma anche qui non viene meno la dignità e il decoro del lavoro contadino: nessuna donna ha vestiti strappati o con toppe anche se la povertà regna sovrana. Non è dunque una fatica ingrata e ripetitiva, ma è la fatica che esalta l’eterna grandezza del lavoro umano nei campi.


Entrambi i quadri sono conservati al Musée d'Orsay di Parigi.

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