La produzione agricola integrata
- Anna Crippa
- 1 set 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Il suolo e l’ambiente diventano importanti insieme allo sviluppo fisiologico equilibrato della pianta; pertanto devono essere valorizzati tutti i fattori positivi dell’agroecosistema, tra cui la biodiversità. Fondamentali risultano quindi essere zone marginali, foreste e aree abbandonate.
La sostenibilità agroecologica è quindi la somma di:
· Obiettivi economici (fattibilità economica ed equa, valorizzazione delle risorse locali)
· Obiettivi sociali (autosufficienza alimentare, soddisfazione dei bisogni locali, sviluppo delle piccole aziende)
· Obiettivi ambientali (biodiversità, stabilità e funzionalità dell’ecosistema)
Nel 1977 la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura) ha comunicato la necessità di utilizzare pesticidi economicamente, ecologicamente e tossicologicamente validi che tengano gli insetti dannosi al di sotto della soglia economica di danno (senza che essi vengano completamente sterminati lasciando grande spazio ai fattori naturali di regolazione).

Ecco come si traduce questa produzione integrata:
1) Protezione preventiva indiretta (con varietà tolleranti e resistenti; promozione di nemici naturali; sistemi e manutenzione colturale)
2) Analisi dei rischi (sistema di allarme per la previsione e la diagnosi precoce: monitoraggio; soglia economica)
3) Protezione curativa diretta (lotta biologica, biotecnica, fisica e lotta chimica)
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